Sabato 1 ottobre 2022
Inaugurazione dell’opera “Albero del pane” di Valentino Moro
Conosciuto fin dall’antichità come l’“albero del pane” per la straordinaria capacità dei suoi frutti di sfamare intere popolazioni, il castagno è simbolo di forza, di resistenza e di durata. Da sempre gli alberi rappresentano il legame autentico tra la terra e il cielo, tra il basso e l’alto, tra il mondo concreto e la dimensione spirituale. Il castagno, per eccellenza, interpreta i valori di semplicità, umiltà (termine derivato da humus, terra) e generosità per l’assoluta preziosità dei suoi doni.
E’ una grande gioia, per la comunità di Tarzo insieme all’instancabile Proloco, festeggiare i cinquant’anni della locale e tradizionale Festa della Castagna. E’ un’occasione speciale per riunirsi intorno al “magico” frutto che nelle vallate e colline intorno ha rappresentato, soprattutto nella prima metà del ‘900, durante le terribili guerre, la principale fonte di sostentamento.
Ma non solo. Negli anni settanta, la Festa della Castagna, grazie al ricavato proveniente dalle degustazioni e dalla vendita, ha fatto nascere l’Associazione Polisportiva di Tarzo (1971) che ha permesso a ragazze e ragazzi, di socializzare e cimentarsi in molteplici discipline con apprezzabili risultati.
Lo splendido “duplice cinquantesimo” si celebra con lo scoprimento della monumentale scultura “Albero del pane” del noto artista trevigiano Valentino Moro. Il ferro, materiale prediletto dal maestro, interpreta e traduce la robustezza della pianta mediante il maestoso tronco e allo stesso tempo restituisce tutte le virtù nascoste (i frutti) nella mirabile descrizione dei ricci semiaperti.
In sfida con la natura, attraverso l’inesauribile capacità mimetica, Valentino Moro ha realizzato un’opera che affascina per la sintesi e l’essenzialità potente delle forme. L’autorevolezza del gesto scultoreo, si coglie nella vibrazione dei rami flessuosi e nell’eleganza delle foglie che si librano nell’aria e lasciano scoperti gli involucri spinosi, incredibilmente verosimiglianti, delle lucide castagne. Da tempo, l’artista, ha scelto l’albero come tema principale della sua indagine e ricerca estetica. Qui, nella pianta-emblema di una collettività, la cura del dettaglio, i contrasti di pieno e vuoto, la dialettica del concavo e convesso unita ai passaggi repentini tra le superfici lisce e rugose, trovano la massima espressione, in un gioco continuo di rimandi ed evocazioni ai boschi e alle coltivazioni intorno.
Alla maniera di un totem, nella foggia di un moderno menhir, l’ “Albero del pane” di Valentino Moro è destinato a diventare un punto di riferimento, l’anello di congiunzione tra passato e presente, un cortocircuito di senso tra memoria, cultura e tradizione. Dalle radici conficcate nella roccia, ai profili frastagliati delle foglie in apparente movimento, si eleva un elogio convinto al frutto e alla pianta che da secoli raffigurano l’onore e l’orgoglio di una comunità insita in un luogo unico e fiorente: Tarzo.
Lorena Gava
Didascalia
Valentino Moro (Farra di Soligo, 1959), “Albero del pane”, ferro, 2022